Cane eroe: trova neonata nel cassonetto, la tira fuori e la porta ai padroni

BANGKOK – Era uscito a fare la sua passeggiata solitaria, come tutti i giorni. Solo che si è imbattuto in qualcosa di strano. In un cassonetto c’era uno strano fagotto che si muoveva. Il cagnolino Pui non ha esitato ha sollevato quel fagotto dall’immondizia ed è andato fino alla sua casa.

Ed ha iniziato ad abbaiare così furiosamente che la sua padroncina dodicenne è corsa alla porta per capire cosa stesse accadendo. Così la ragazza si è accorta che quel fagotto conteneva una bimba appena nata e gettata via dalla mamma.

La ragazzina ha chiamato la mamma ed entrambe hanno iniziato una folle corsa verso l’ospedale di Bangkok, città dove è accaduta la vicenda.

Adesso la bimba è salva e, come spiega il Bangkok Post, ai proprietari del cagnolino è stata consegnata una somma-premio di circa 250 euro.

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Quarantenne cade in un burrone E’ salva grazie ad uno dei suoi cani

CASPERIA – Si era calata in un dirupo per salvare uno dei suoi due cani, ed è viva grazie al secondo rimasto in strada. Victoria Stroia, 40enne di origine rumena residente a Casperia, è ricoverata presso l’ospedale Agostino Gemelli di Roma, ha riportato la frattura del pube e del coccige. Era uscita per una passeggiata con i suoi due cani, dirigendosi verso località Caprignano. Poi, in zona Conca del Peccato, uno degli animali, è scivolato in un dirupo. Per tentare di salvarlo, la donna si è calata nel precipizio, ma è caduta. Fino a 30 metri di profondità, in una pozza d’acqua gelida. Sarebbe stata spacciata se solo il suo secondo cane non avesse chiesto l’aiuto del compagno della donna. Tornato in paese ha cominciato ad abbaiare in maniera incessante, costringendo il padrone a seguirlo fino al luogo in cui la donna, un’ex atleta oggi sarta, era scivolata. Scorto il giacchetto della moglie in fondo al precipizio, l’uomo ha dato l’allarme. Le operazioni di salvataggio sono state lunghe, ma alla fine la donna è stata tratta in salvo e trasportata al policlinico Gemelli.

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Tre cani senza padrone, salvano un turista in mare

FOGGIA – Due quattrozampe hanno attirato l’attenzione abbaiando, un terzo si è gettato in acqua.

Il provvidenziale intervento di tre cani randagi ha salvato un turista tedesco che stava facendo kitesurfing nella baia di San Lorenzo, a Vieste (Foggia).

Lo riferisce una nota dell’Enpa, ente nazionale protezione animali, che spiega come «sentite le urla dell’uomo gli animali hanno cominciato ad abbaiare in modo ininterrotto attirando così l’attenzione dei passanti. Uno di loro si è addirittura lanciato in acqua per cercare di raggiungere lo sfortunato surfista».

«Tutti i cani, non solo quelli addestrati al salvataggio e al recupero dei dispersi ma anche i randagi, sono capaci compiere di gesti di incredibile abnegazione e di dare prova di un altruismo che spesso non trova eguali tra gli uomini – dichiara l’Enpa, commentando l’episodio – Chi si mostra infastidito dalla loro presenza o li considera come un problema, non dovrebbe mai dimenticare che dietro ogni trovatello può celarsi un potenziale eroe». O solo un amico del cuore…

Buona Giornata piccoli eroi per caso…

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Bergamo, nuova ordinanza: il cane a misura di padrone

Entrerà in vigore dal 1 giugno. «Chi porta in giro l’animale deve avere corporatura e peso proporzionato».
Pena una multa da 25 a 150 euro
Se il cane è grosso anche il padrone che lo porta a spasso lo deve essere. È quanto prevede in sostanza una recente ordinanza del Comune di Rota Imagna, in provincia di Bergamo, che entrerà in vigore dal 1 giugno e che regolamenta «il rapporto tra la popolazione umana e le specie canine domestiche».

Nel testo si legge: «È fatto divieto assoluto di consentire la libera circolazione dei cani, senza la presenza di un conduttore di una corporatura e un peso proporzionato alla mole dell’animale». Lo scrive oggi L’Eco di Bergamo.

Nello stabilire l’uso di guinzaglio e museruola, l’ordinanza obbliga anche i padroni a tenere conto dei pesi reciproci: «Il conduttore deve avere una corporatura e un peso proporzionati». Dunque: tanti chili l’uno, altrettanti l’altro. Pena una multa da 25 a 150 euro.

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Nasce il registro dei maltrattatori di animali Dopo le violenze su un husky il parlamento del Michigan sta per approvare una nuova legge

LANSING – Lo stato del Michigan, negli Usa, sta vagliando in questi giorni una proposta di legge che prevede l’istituzione di un registro degli abusatori di animali, uno strumento che aiuterebbe, secondo i promotori, a creare un effetto deterrente verso comportamenti violenti e criminali contro gli animali.

Se l’iniziativa dovesse essere approvata dall’assemblea del Michigan, i nomi dei maltrattatori sarebbero resi noti all’opinione pubblica e, inoltre, verrebbe loro negato il diritto di avvicinarsi agli animali, compresa la possibilità di adottare cuccioli da canili o rifugi. L’idea di un registro degli abusatori è stata promossa da Matt Falk, il cui husky Logan nel 2011 fu sfigurato con dell’acido da batteria da un malintenzionato. Il cane, allora undicenne, morì qualche settimana dopo a causa delle ferite e delle escorazioni provocate dall’acido.

Falk decise allora di aprire una pagina Facebook per denunciare il fatto e promuovere l’istituzione del registro. La sua battaglia sta dunque per giungere ad un esito positivo o almeno così spera Falk: “Sebbene l’attacco a Logan sia stato una cosa terribile – ha detto il promotore dell’iniziativa -, abbiamo la possibilità di trasformare questo triste evento in qualcosa di positivo per gli animali di questo stato, forse di tutta la nazione. Ogni fuoco nasce da una sola scintilla”.

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Wiley, il cane che piange sulla tomba della padrona Su Youtube un video commovente che sta facendo il giro del mondo

VENTURA – Una scena commovente che apre e spacca il cuore, perché vedere un cane piangere sulla tomba della padrona fa capire, una volta di più, quanto gli animali possano essere un familiare dell’uomo. Questo traspare dalle immagini di un video pubblicato su Youtube da un utente (sarahvarley13) che ha voluto condividere la sofferenza del cane Wiley, accovacciato e straziato sulla lapide di Gladys, una donna che in vita faceva parte del Lockwood Animal Rescue Center, una clinica specializzata nella cura dei cani e dei cavalli.

Wiley è un cane di servizio del LARC che attraverso un preciso programma di cura aiuta i veterani di ritorno dalla guerra a superare i traumi. Nel video dal comportamento di Wiley traspare la sofferenza per la perdita della sua padrona. Lamenti di dolore e lacrime di un cane nel video che sarahvarley13 ha commentato così: “Non sto cercando di antropomorfizzare il comportamento di un cane, ma vi assicuro che non l’ha mai fatto prima e che è in salute”.

Le immagini, postate anche sul sito web della clinica della contea di Ventura, in California, in cui si legge quanto la defunta Gladys fosse stata “un membro della famiglia oltre che una sostenitrice del centro di recupero degli animali. Lei ci mancherà sempre, soprattutto a Wiley”.

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Non commette appropriazione indebita chi non restituisce il cane preso per strada

La legge e’ strana…tanto strana!!!

L’ho trovato e ora è mio. A molti italiani sarà capitato di accogliere in famiglia un cane trovato in strada perché smarrito o abbandonato, ma poi di ritrovare il proprietario e trovarsi così di fronte alla richiesta di dare indietro l’animale.

Ma – riporta “Anmvi Oggi” – la Corte di Cassazione, con sentenza 18749 del 29 aprile 2013, conferma l’orientamento della giurisprudenza a non considerare «appropriazione indebita» il ritrovamento per strada di un cane di cui si rinviene successivamente il proprietario. Non restituire il cane, che non può essere considerato “cosa mobile”, non implica dunque l’applicazione dell’articolo 647 del Codice penale. E non può rivendicarlo se chi lo reclama non l’ha richiesto entro 20 giorni dalla scoperta della nuova casa in cui si trova l’animale.

La vicenda riguarda un anziano e un cane boxer. La sentenza richiama l’articolo 925 Cc, dove è previsto l’acquisto della «proprietà» dell’animale da parte di chi se ne sia impossessato e se l’animale non sia stato reclamato entro 20 giorni da quando il proprietario ha avuto conoscenza del luogo dove questo si trovava.

Ai fini dell’applicabilità dell’articolo 647 Cp, occorre che l’acquisizione del possesso debba avvenire per caso fortuito o per errore altrui; l’acquisizione del possesso di un cane che si sia «smarrito», può essere fatta rientrare fra le ipotesi di «caso fortuito». In sintesi non commette appropriazione indebita chi non restituisce il cane preso per strada: è errata l’applicazione dell’articolo 647 Cp poiché l’oggetto materiale del reato è un cane, che non può essere considerata “cosa mobile” compresa nella tutela della norma penale.

E soprattutto bisogna verificare se chi reclama il cane l’abbia richiesto entro 20 giorni dalla scoperta del luogo in cui si trova l’animale.

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CATANIA, PICCHIA IL CANE, LO LEGA ALL’AUTO E LO TRASCINA: A GIUDIZIO GRAZIE ALL’ENPA.

CATANIA – E’ stato rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti di animali un venditore ambulante di 52 anni di Riposto, in provincia di Catania, che nell’estate del 2011 ha colpito con una catena il proprio pitbull, colpevole di essere sfuggito al suo controllo era fuggito via da lui. Ancora non pago, con la stessa catena, l’uomo avrebbe poi legato il cane al paraurti della propria auto, trascinando l’animale a velocità. Lo rende noto l’Enpa catanese che aveva denunciato l’episodio dopo avere raccolto la denuncia di un testimone oculare.

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Uomini…razza bastarda.

ROMA – È stato avvelenato ed è in coma Rocky, il cane pastore che due anni fa commosse tutta Italia per aver percorso da Salerno oltre 600 chilometri per tornare dal suo padrone a Carrara. Qualcuno lo aveva «rapito» mentre il suo padrone stava facendo il bagno a Marina di Carrara e lo aveva portato in Campania.

L’appello. Il padrone Ibrahim Fwal, siriano ma da anni residente a Carrara, ora è disperato ma non ha i soldi per curare Rocky e quindi lancia un appello: «Aiutatemi a salvarlo», dice. «Rocky – spiega Fwal – da giovedì scorso è in coma, lo hanno avvelenato, era uscito un paio d’ore da solo perché io dovevo fare delle commissioni. È senza sensi, non mangia, si sta spegnendo come una candela, ha bisogno di cure».

Rocky (qui la sua storia) era salito più volte alla ribalta delle cronache e nell’estate scorsa era stato protagonista di un episodio singolare a Forte dei Marmi: era in sella ad uno scooter con il casco e gli occhiali da sole assieme al suo padrone e una pattuglia della polizia elevò al siriano una multa poi pagata da un gruppo di cittadini di Carrara che si erano impietositi. Lo scorso Natale era stato la gioia dei piccini in centro dove era vestito da Babbo Natale

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Brutus, il cane che non vuole lasciare il canile…

“Sta bene solo al canile, non vuole essere adottato”. La storia di Brutus commuove il web

Brutus da undici anni vive nel canile di Galliate e la sua storia sta mobilitando il fronte animalista

Da undici anni è ospite del rifugio di Galliate.

La presidente della struttura: “Impossibile darlo in adozione”.

Ma gli animalisti protestano su Facebook

Brutus è seduto sulle zampe posteriori con l’aria un po’ triste. La sua foto ha fatto il giro del web e su Facebook è stata condivisa più di 14 mila volte. Brutus è uno degli ospiti del canile di Galliate da 11 anni e la sua storia di lunga permanenza nella struttura, insieme a quella della sua compagna Akira, è all’origine di questo contagio «virale» in rete, che ha portato anche un centinaio di persone da tutta Italia a scrivere al sindaco Davide Ferrari invitandolo a fare pressioni sulla direzione affinché conceda l’adozione di uno o di entrambi i quattrozampe, che vogliono stare possibilmente insieme.

«Non vogliono dare in adozione Brutus, un cane da 11 anni in canile; meriterebbe di trovare una casa per i suoi ultimi anni»: anche l’associazione nazionale Animal Liberation, per voce della sua vicepresidente nazionale Serena Sartini, entra nella querelle che vede opposti alcuni animalisti e la direzione della struttura La Cuccia di Galliate, a cui fanno riferimento anche Cerano, Romentino, Trecate, Cameri e Sozzago. «Lo abbiamo richiesto, insieme alla sua amica Akira da cui dicono che non voglia essere separato – afferma Sartini – e oltre a noi la proposta è arrivata anche da persone che risiedono a circa 50 chilometri, ma la risposta è sempre stata no. Perché?». Il canile, sostengono, non è una prigione.

«Ha le sue abitudini – risponde la presidente del canile Elia Manco –. Sta bene qui con Akira. E’ come una persona anziana, se la sposti da casa sua per mandarla in un ospizio non ce la fa». Racconta i vari tentativi: «Abbiamo provato di recente a portarlo in una nuova sistemazione, da solo o con Akira, ma dopo un giorno o due in cui non mangiava, non beveva, non faceva neanche i bisogni, ci è sembrato giusto riportarlo qui e si è ripreso».

E’ intervenuta anche una veterinaria: «Anche lei ha verificato la sua situazione. Meglio tenerlo con noi». Ribadisce anche le ragioni del «no» a Serena Sartini: «Abita lontano, non si potevano fare i consueti controlli post adozione». L’animalista ribatte: «Dopo opportune verifiche sul richiedente, nulla può ostare la sua adozione. Neppure aspetti problematici del carattere possono essere considerati un impedimento: veterinari comportamentalisti o educatori cinofili possono e devono accompagnarlo nell’inserimento – sostiene – Il canile di Galliate ospita cani che sono diventati anziani al suo interno, per i quali le amministrazioni pagano rette giornaliere per cibo e cure mediche. La drammatica situazione economica forse non sfiora neppure i cittadini dei Comuni associati?». La replica:«Non riceviamo una diaria, ma un contributo annuale dai municipi consorziati. E se siamo passati dai 93 agli attuali 34 ospiti, senza usare i social network, significa che non abbiamo mai avuto problemi a trovare nuove famiglie. Tutti i controlli fatti dalle autorità sanitarie hanno poi confermato la correttezza della nostra gestione».

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